mercoledì 19 marzo 2008

Abu Ghraib, il carcere iracheno degli orrori. Lynndie England è libera...intervistata.

Vi ricordate di Lynndie England??
E' la soldatessa americana presente in alcune delle orribili immagini scattate nel carcere di Abu Ghraib, in Iraq, mentre venivano torturati i detenuti.
Bene, la donna è tornata in libertà dopo 521 giorni di carcere a fronte di una sentenza di 3 anni. Sembrerebbe che per quello che ha commesso "basti" la pena scontata...No comment.

Se non "ricordate" più il "caso" e quello che accadeva nel carcere di Abu Ghraib, cliccate sul link qui sotto...
LE IMMAGINI SONO FORTI E POTREBBERO TURBARE, VIETATO A MINORI E A PERSONE FACILMENTE IMPRESSIONABILI (fonte video:Youtube).

Ricordate ora di che spietata crudeltà stiamo parlando??
La soldatessa "libera" ha rilasciato un' intervista al settimanale tedesco Stern (ma io apprendo la notizia inizialmente da un articolo del Corriere della Sera) "puntando il dito" anche verso Bush e Rumsfeld...

Si definisce "dispiaciuta" per ciò che è accaduto...si, dispiaciuta...ma nelle foto mostrava un gran sorriso...ne prendiamo atto, ma penso non basti il suo "dispiacere" per cancellare.

Leggete il seguito della news sul Corriere della Sera e su Stern.de (fonti post), io non aggiungo altro.


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Scritto da Mr.Segnalatore

5 commenti:

Weltall ha detto...

Difficile dimenticarsi di questa vicenda...ma ancora più difficile accettare delle scuse che, per quanto possano essere sentite (anche se non ci credo), non servono proprio a nulla.
Era meglio che una volta uscita dal carcere se ne rimaneva in silenzio...

Anonimo ha detto...

Purtoppo, alcuni più di altri possono emendarsi delle proprie colpe, a seconda della convenienza e della parte in cui si trovano a stare.

Un saluto in silenzio
Mister X di Comicomix

Unknown ha detto...

Nel nome degli ordini ricevuti si commettono la efferatezze indicibili. Ma chi commette questo non lo fa solo perché ha ricevuto ordini, ci si nasce mostri.

suburbia ha detto...

Sono cose incomprensibili.
Credo che river esprina meglio quello che anche io penso.
Ciao

Barbara ha detto...

dichiararsi "dispiaciuti" dopo non basta, chissà se prova almeno un po' di vergogna o se non comprende la gravità del significato di violenza alla dignità umana

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