martedì 29 gennaio 2008

Il Processo per la strage di Erba.


Inizia oggi a Como il Processo per la strage di Erba dove morirono quattro persone, tra cui un bimbo di 2 anni.
I giornali e le tv come sempre sono presenti. Un fatto tragico che, per l'ennesima volta, diventa un "evento" mediatico.

Basta aprire un sito di informazione a caso per scoprire che già dalle prime ore di questa mattina si è creata una folla di gente per "accaparrarsi" uno dei 60 posti disponibili per assistere all'udienza. C'è anche chi ha parlato di "vendita" dei biglietti...

Devo dire la verità...a me queste cose proprio non piacciono.
A volte pare che ci si dimentichi delle vittime, del dolore, della tragedia per predilire l'effetto "fiction" che viene creato. Ma questa è realtà signori!

Allora mi chiedo: alla base cosa c'è? Una voglia di giustizia oppure "solo" il "vanto" di avere tra le mani un "biglietto strappato" per dire: "Io c'ero!"??

Resto perplesso... troppe volte le situazioni sembrano mescolarsi...reale che diventa irreale e viceversa...

Il fatto certo è che il giorno 11 Dicembre 2006 quattro persone sono morte: Raffaella Castagna, il piccolo Yousef, Paola Galli e Valeria Cherubini.
La giustizia sta svolgendo il suo lavoro per ricostruire i fatti e bisogna che tutto questo avvenga, a mio avviso, con rispettosa discrezione.
No ad un altro Processo in "Stile Cogne".

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24 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sante

Daniele Aprile ha detto...

che dire di più di quello che hai detto tu? Hai ragione da vendere!
Ciao Mister!

Fabio ha detto...

i biglietti effettivamente sono in vendita. ho 2 speranze
1) che i soldi servano al tribunale ed alla sua efficienza
2) che i biglietti li comprino i giornalisti e non i curiosi
Saluti a tutti

Weltall ha detto...

Nel secolo dei reality tutto diventa spettacolo anche e soprattutto la morte.
Sommerso dalle perplessità ti saluto

Anonimo ha detto...

per Fabio
scusa ma non sono d'accordo, non dovrebbe esistere il biglietto per il processo, ne per finanziare il Tribunale, ne per i giornalisti i quali ne usufruirebbero solo per scrivere articoli il cui ultimo fine è fare aumentare la vendita dei giornali e non fornire una esatta cronaca di ciò che avviene

Anonimo ha detto...

completamente d'accordo..io mi vergognerei a stare li con il biglietto in mano per entrare..come se andassi al cinema..

Archinauta ha detto...

si chiamano notizie di distrazione di massa... visto che non possono scrivere delle cose importanti, i giornalisti qualcosa devono trovare per occupare i lettori e non farli pensare.

Anonimo ha detto...

I biglietti sono in vendita ma non da parte dell'amministrazione pubblica.
Sono in vendita da parte di quegli sciacalli che sono riusciti ad accapararseli.
Sarebbe il colmo che la "fiera" fosse tenuta dal Tribunale.
E' inutile pensare che questo processo,come quello di Cogne ,venga celebrato nella discrezione.
La gente si è ormai abituato a sentimenti forti senza nessuna considerazione del dolore altrui.
Questa è l'amara realtà!
sefirot2

Anonimo ha detto...

io invece penso che chi partecipa a questi "eventi" lo faccia per "sete" di particolari inediti e truci...purtroppo...

FxxxZ ha detto...

Non posso che darti ragione in quel che scrivi. In particolare vorrei far notare quello che scrive archinauta, parlando delle notizie di distrazione di massa. Questo fenomeno mi ha indotto a riflettere. Cosi come accade per la strage di Erba, la stessa cosa si verifica in moltissimi telegiornali(secondo me, Studio Aperto in primis), in cui vengono proposte notizie inutili o ripetitive, il tutto a discapito della sana informazione.

www.sentimentoitaliano.blogspot.com

Barbara ha detto...

è molto squallido vedere come un evento luttuoso tragico che ha spiazzato tutti per l'efferatezza dei criminali si riduca ad un evento mediatico in cui il comparire è elemento più importante del dissociarsi da certe barbarie. Addirittura i maxischermi....

vax ha detto...

troppo facile per tutti oramai.
non sono ne' fascista ne' comunista e continuo a pensarla allo stesso modo di 30 anni fa..
giusto processo ,giuste indagini ,
anzi minuziose indagine per definire il colpevole, magistrato capace ed alla fine...PENA DI MORTE
mi dispicae dire questo, ma io la penso cosi

Unknown ha detto...

Hai pienamente ragione. Come te non approvo questo mettere in piazza i dolori altrui.
L'informazione è sacrosanta ma ultimamente si sta oltrepassando il limite di ogni decenza e di rispetto per chi soffre VERAMENTE non per finta.

Lara ha detto...

Mi sembra anche però chiaro che c'è una quantità abnorme di persone che vivono nella morbosità, forse si sentono vivi solo nella tragedia e nella morte altrui.
Questo al di là della informazione di cui si può dire di tutto e di più, purché che sia seria e onesta.

Linea Gotica ha detto...

successe lo stesso per il delitto di Cogne.
che gente...

Unknown ha detto...

Beata ignoranza e presunzione d'intelligenza. Buon post, al momento giusto.

Anonimo ha detto...

Un paese si valuta anche da questi fatti... siamo alla deriva... come può un processo diventare uno spettacolo mediatico? E' colpa delle trasmissioni tipo Porta a Porta o La vita in direta che hanno voluto dare importanza ai drammi familiari con un risultato che adesso tutti sono appassionati di queste demenze.

Unknown ha detto...

Completamente d'accordo con te...basta con questo rendere tutto evento mediatico.

Anonimo ha detto...

OK al 100%

Giuseppina ha detto...

Una volta c'era il giornalismo serio, dove si facevano indagini, si usciva dalla sede, per andare a fare interviste, ecc... Oggi? Oggi sono solo giornalai, siedono dietro ad una scrivania ed aspettano le notizie Ansa. Cosa dire di più?
Parliamo dei mass media, della gente?
Queste cose ci sono sempre state, basti rileggere un pò di cronaca nera e dei famosi delitti (se così possono chiamarsi) di una volta. Le persone sono morbosamente ghiotte di pettegolezzi! Basti osservare l'audiance che hanno i vari reality show, ed le varie telenovelas.
Che tristezza!
Ciao Giuseppina

Fabio ha detto...

per anonimo
le vendite dei giornali salgono perché noi li compriamo per leggere quelle notizie.
per sefirot
è il tribunale ad aver emesso i biglietti.
Saluti a tutti.

nicolacassa ha detto...

Secondo me sono le invenzioni del governo per distrarci dai problemi seri del paese: i Giornalisti sono la mano della propaganda dei politici massoni e mafiosi di questo paese, e noi ci facciamo impollare come imbecilli...

suburbia ha detto...

Il biglietto lo sancisce proprio come spettacolo...
Per il resto, quoto il tuo post
ciao

Anonimo ha detto...

Credere che Olindo e Rosa siano colpevoli e' come credere alle favole, vuol dire avere l'animo candido di un fanciullo.

Due poveracci indifesi, che se non avessero "confessato" oggi sarebbero a casa, incastrati nientemeno che dal loro avvocato d'ufficio e dal "perito della difesa" che ha girato il video (il raffinato psichiatra Picozzi, quello che aveva fatto cambiare idea alla Alletto, testimone chiave del caso Marta Russo).

Con i carabinieri che insistevano perche "facessero i pentiti" (ditemi se questa non e' una presa per i fondelli di basso profilo...)

Chi, nel gregge delle pecore, al solo sentir esprimere legittimi e ovvi dubbi sulla colpevolezza di Olindo e Rosa, si altera e dimostra insofferenza, e' una vittima anch'egli, e' un "linciatore", e' il personaggio piu' antico del mondo. Essere linciatore e' qualcosa che colpisce indifferentemente i "colti" e gli "ignoranti", in questo caso accumunati da una unica caratteristica: essere dei coglioni.

Ho letto di giornalisti colpevolisti che concludevano con il commento: "Un simile delitto NON PUO' restare senza colpevole".

Ho visto una fauna di personaggi esibirsi sfilando davanti alle telecamere dei talk show con eleganti e colte analisi sul "criminale della porta accanto" e sulla nostra societa' "degenerata", e mettendo bene in mostra, nell'occasione, i loro attributi sessuali, quali tette al silicone e labbra gonfie come canotti.

Ma la realta' e' sotto gli occhi di tutti, e' il rituale della crocifissione che si ripete. Nel caso di Erba abbiamo una stupefacente esposizione delle miserie umane, uno spaccato della giustizia italiana e della societa' italiana, del quoziente di intelligenza tristemente basso del popolo italiano, uno spettacolo tragico e tremendamente istruttivo.

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